AlbertoGianquinto è un pittore veneto scomparso nel 2003, uno dei piùgrandi e prolifici del suo territorio,un artista appartato che hatraversato il secondo Novecento da una posizione che continua aopporre una resistenza irriducibile al tentativo di inserire la sua Arte in determinati filoni stilistici .
Arteficedi una pittura in cui il segno, luce e colore sono insieme intuizionelirica e struttura dell'opera. Gianquinto padroneggia e acuisceinfatti, in tutte le sue possibilità, come pochi artisti hannosaputo fare nel corso degli ultimi cinquant'anni, il senso profondodel colore, del segno, della forma. I suoi colori, i rapporti tonaliin cui li dispone, l'epifania di una forma, il tessuto dei segni cheinnervano le sue opere non hanno nulla di gratuito o di casuale
Comesi può, dopo Auschwitz, dopo Gaza, dopo l’ultimo genocidio,desiderare ancora di suonare il violino o dipingere un volto? Questotuttavia, il destino dell’artista, di dover continuare a cantarelanciando suoni d’allarme, di e di attenzione. Perché il messaggio che proviene dalla “zona diinteresse” al di qua del muro di Auschwitz insegna che, piùefficace di ogni parola di Annah Arendt, il male ha il nostro stessovolto. C’è una nostra corresponsabilità su tutto ciò che staaccadendo nel mondo…
Leopere di Olivi non rispondono ai criteri di un giudizio estetico senon di riflesso: ciò che esse vogliono comunicare e condividere èun giudizio etico. Storico. Politico. Le “operette morali” diOlivi, di illuministica tradizione, percorrono un sentiero criticoche attraversa il territorio ammalato dell'Occidente: dalla crisipolitica e culturale dell’Europa alla responsabilità mondialedegli USA e, più in alto, al cielo stesso del Potere,dell’invisibile ma pervasivo potere del capitalismo.
Nel Novembre 1972, Flavio Stocco apriva a Mestre – Venezia la galleria Flaviostocco con una mostra di Alberto Gianquinto. Questo fu l'inizio di una lunga serie di mostre che continua tutt'ora. Divenne subito uno spazio espositivo molto seguito da tutto il panorama artistico –letterale veneziano e non solo, luogo di incontri di pittori, poeti eappassionati.
Nel1980 la galleria si spostò a Castelfranco Veneto(Tv) , dove ha continuato a proporre decine di mostre su importanti artisti italiani ed internazionali, dai maestri ai giovani artisti spesso contribuendo e collaborando alla realizzazione si eventi pubblici.
Nel 2000 si è affiancato al fondatore Flavio il figlio Jacopo Stocco che,successivamente, ha preso la direzione della galleria.
In occasione del cinquantesimo anno di attività, la Galleria Flaviostocco è lieta di proporre la mostra:I primi passi – anni settanta. Saranno esposte opere di alcuni artisti che frequentavano lo spazio nei primissimi anni di esordio quali : C.Balest -V.Basaglia - D.Boscolo Natta - E.Calabria- L.Candiani - L.Cobianco- V.Eulisse - B.Fullin - G.Gambino - A.Gianquinto – P.Guccione -C.Hollesch - O.Marabini - A.Pagnacco - V.Petrus - F.Quaresimin -E.Trevisan - E.Vedova - A.Viani - L.Zarotti – C.Zotti. Affianco alle opere, una selezione di fotografie dell'epoca fatte da Giuseppe Bruno, per documentare i protogonisti e lo spirito di quei momenti.
Cinquantesimo della galleria Flaviostocco. 1972 -2022. I primi passi,anni 70. [95,78 Kb]