Pope
BIO
Formatosi all’Accademia di Belle Arti di Venezia sotto la guida di Bruno Saetti e di Giuseppe Santomaso, dopo aver esordito con alcune iniziali ricerche di matrice informale, Pope si è dapprima impegnato in un’inventiva analisi degli emblematismi Pop, per approfondire quindi più complesse indagini geometrico-percettive, caratterizzate da una elaborata elaborazione progettuale delle concentrazioni e dispersioni delle energie luminose.
In seguito, liberatosi, già a partire dai primi anni Settanta da ogni ossequio alle istanze ottico visuali, Pope ha indirizzato la propria creatività a una approfondita riflessione sui vari elementi e sul linguaggio stesso della pittura: nascono così i suoi Percorsi variabili caratterizzati dalla iterazione di bande cromatiche di uguale larghezza, costituite da due toni leggermente discontinui dello stesso colore, dispiegate a coprire interamente la superficie del quadro, innestando un sottile gioco di uniformità e di differenze.
Pur apparentemente uguali, nessuna delle bande cromatiche che pervadono la superficie, proprio per l’obliquità che le informa, è infatti identica a qualsiasi altra.
Ben presto Pope mette in questione i suoi stessi propositi operazionali, velando le sue opere precedenti di una sottile patina dorata. Lungi dal ridursi a mera fattualità , tale apparente cancellazione apre la strada a una sempre più puntuale riflessione sulle singole componenti della pittura e sulle loro relazioni dialettiche: tra supporto e superficie, tra colore e configurazioni immaginative, tra energia e controllo, studiate in un nuovo rapporto con lo spazio e l’ambiente anche tramite il frazionamento, in più parti, del piano dell’opera e la sua libera ricomposizione sulla parete.
Avvicinatosi alle posizione della cosiddetta Pittura Analitica, mentre nel frattempo si moltiplicano le occasioni espositive e le sue partecipazioni a importanti rassegne e simposi in Italia e all’estero, Pope verrà sviluppando la propria creatività in una posizione di singolare equilibrio tra l’esplicarsi di una dirompente immediatezza espressiva di origine segnico-gestuale e l’approfondimento di più controllate istanze astrattiste di ambito razionale.
L’emergere dell’evento cromatico appare così, non senza conflitti e linee di frizione, pur se ricomprese in un ordine strutturale e costruttivo, mentre per contro la forma non si mostra mai racchiusa in una intangibile, geometrica perfezione, lasciando così affiorare il pungente sapore della vita anche se trasfigurato nella creativa dimensione dell’opera.
Nelle sue opere più recenti, Pope è andato sempre più affinando la qualità della propria pittura che, nella sempre più raffinata e vibrante perfezione del ductus, nella sottile invenzione dei timbri coloristici, nella calibrata delineazione e curvatura dei contorni, tali da conferire talvolta ai suoi splendidi velari cromatici una sottile virtualità spaziale, va sempre più qualificandosi come una irrinunciabile ricerca di bellezza, in opposizione alle brutture e alle cialtronerie che spesso ci circondano.
Percorso variabile 7
1972
Acrilico su tela su tavola
Partendo dal blu il giallo
1986
(150x150 ) x 2
Acrilico su tela su tavola
Pittura in rosso
2007
80 x 80
Acrilico su tela
Polittico - viola a base blu
1976
(120x40) x 4
Acrilico su tela
Corpo cromatico rosso
1988
30 x 30
Acrilico su tela
Nel nero si compongono le vite
1985 - 86
(175 x 55) x 3
Acrilico su tela su tavola